I primi passi del bambino: le fasi del processo di sviluppo locomotorio

Quando il bimbo inizia a muovere i primi passi, si avvia un processo di sviluppo che conta su determinati step, e che è bene conoscere.

Il tuo bambino sta iniziando a muovere i suoi primi passi? Scommetto che senti salire dentro di te una fortissima emozione, perché il piccolo sta crescendo e ti sta rendendo protagonista del suo sviluppo. Di contro, si tratta di un momento da monitorare e da “accompagnare” con molta attenzione: il bimbo che gattona, infatti, corre anche il rischio di andare a sbattere qui e là e dunque di farsi del male involontariamente.

Ecco perché oggi scopriremo insieme quali sono le fasi che attraversa il bambino quando inizia a muoversi da solo, e come evitare che possa farsi del male.

I primi passi del bambino: le fasi del processo

Sicuramente saprai già che le fasi di sviluppo del piccolo, accompagnate dai primi passi mossi in solitudine, sono portatrici di gioia ma anche di preoccupazione. Per prima cosa devi considerare che ogni bimbo fa storia a sé: ci sono piccoli che iniziano a gattonare in giro per casa a 6 mesi, e altri che invece iniziano dopo un anno. Diciamo che non esiste una “tabella di marcia” precisa, e che ogni bimbo si sviluppa con un ritmo diverso.

Fatta questa doverosa premessa, che si tratti di 6 mesi o di un anno, i bimbi crescono comunque in fretta, perché sentono il bisogno di scoprire il mondo che li circonda. Iniziano dunque ad esplorare la casa, e sono invogliati ad allontanarsi sempre di più, anche perché sentono che il loro corpo inizia a supportare la loro curiosità. In sintesi, i muscoli delle gambe cominciano a mettere massa, e l’equilibrio migliora piuttosto rapidamente. La posizione eretta non diventa più una chimera per loro, e vederli gattonare e rotolare vuol dire assistere al miracolo della loro vita.

Quelli che a te potrebbero sembrare movimenti goffi, in realtà fanno parte di un vero e proprio processo di sviluppo. È come se il bimbo facesse pratica, allenando ad esempio i muscoli del collo e della colonna, e acquisendo la coordinazione necessaria per reggersi in piedi in totale autonomia. Quali sono, dunque, gli step principali di questo processo?

  • Da 3 a 4 mesi: il bimbo inizia a provare a reggersi in piedi, spingendosi verso l’alto e testando la propria forza.
  • Da 3 a 6 mesi: lo vedrai spesso rotolare per terra, ed è il segno che il piccolo sta mettendo alla prova la propria coordinazione.
  • Da 4 a 9 mesi: il bimbo rotola di meno e adesso tende a sedersi per terra, per merito dei muscoli della schiena, oramai capaci di sostenere la sua colonna.
  • Da 6 a 13 mesi: il bambino sente il desiderio di iniziare a camminare, e tu dovrai aiutarlo, tenendolo per mano e incentivando la sua voglia di rendersi indipendente.
  • Da 8 a 18 mesi: sono i mesi dei primi timidi passi del piccolo, ed è un momento che ti dovrai gustare. È il completamento del processo di sviluppo che lo porterà a camminare da solo.

Quando inizia a gattonare il bimbo?

Come ti ho anticipato, i piccoli iniziano a gattonare dopo 6 mesi circa, e da quel momento cominceranno a svilupparsi ad un ritmo davvero elevato. È un po’ come la scintilla che accende il fuoco, ed è anche una fase divertente. I bimbi gattonano in modi differenti: c’è chi lo fa strisciando, chi corre sulle ginocchia e sulle mani, e chi addirittura si siede e si trascina rapidamente sul pavimento!

Quando iniziano a camminare i bambini?

Di solito il bimbo inizia a camminare fra i 9 mesi e i 18 mesi, ma dipende sempre dal piccolo e dalla rapidità con la quale si sviluppa. In certi casi il processo può essere lento, in altri più veloce: ciò che conta è dare il tempo al bimbo di sviluppare correttamente la muscolatura degli arti inferiori, del collo e della schiena. Da questo punto di vista, il gattonare può essere visto sia come una palestra, sia come una vera e propria arte (che, in seguito, verrà… messa da parte).

Cosa devi fare quando il bimbo gattona?

Se vedi il bimbo gattonare, significa che oramai è quasi pronto per camminare, ma gli serve ancora una “spintarella”. Qui entra in campo il genitore, che potrà ad esempio favorire il suo sviluppo tenendolo per la manina durante i primi passi. Questo aiuterà il piccolo a prendere maggiore confidenza con la posizione eretta, contando sempre sul supporto del papà o della mamma. È importante perché, così facendo, il bimbo non avrà paura di cadere e potrà sperimentare sapendo di essere sempre al sicuro.

Personalmente ti consiglio anche di stare un po’ più indietro, incitando il piccolo a venire verso di te. Questo gli darà un ulteriore stimolo per alzarsi in piedi e per provare l’ebbrezza dei primi passi mossi in completa indipendenza. Naturalmente tu dovrai comunque essere pronta per acchiapparlo nel caso dovesse sbilanciarsi o cadere, incitandolo a riprovarci e a non gettare la spugna. Il segreto è fargli fare quel salto di livello tale da convincerlo che, d’ora in poi, gattonare non sarà più la vera soluzione per muoversi!

Inoltre, meglio che il bimbo impari a camminare a piedi nudi, per poter ricevere un feedback migliore, che lo aiuterà ad acquisire il senso dell’equilibrio con maggiore rapidità e con naturalezza. Puoi tranquillamente evitare di usare “mezzucci” come i deambulatori, perché non faranno altro che abituare il piccolo alla loro comodità e rallentare il completamento del suo processo di sviluppo.

Il bambino gattona: come evitare che possa farsi male?

Facciamo un piccolo passo indietro, e torniamo al bambino che gattona. Ci saranno dei momenti durante i quali inevitabilmente rischierà di colpire un oggetto nelle vicinanze. Come puoi evitare che si faccia male, lasciandogli comunque la possibilità di sperimentare e di crescere? Io ti consiglio di applicare della gommapiuma foderando gli angoli, o di acquistare degli appositi paraspigoli in silicone.

Tappeti e trapunte rappresentano un’altra soluzione eccellente per ammorbidire l’impatto di una eventuale caduta sul pavimento. Inoltre, sentendo sotto di sé una superficie morbida, il piccolo acquisirà sicurezza e inizierà ad osare sempre di più, perché saprà di essere protetto nel caso dovesse sbilanciarsi.

Infine, c’è un altro prodotto che dovresti assolutamente provare, e si tratta del caschetto in gommapiuma. Questo accessorio è davvero magnifico, perché protegge la testa del bimbo nel caso dovesse sbilanciarsi mentre gattona. Io ne ho provato uno per mia figlia e sono rimasta sorpresa dalla sua incredibile utilità: siccome gattonando tendeva a scivolare, non sentendosi sicura, dopo la prima caduta col caschetto l’ho vista sorridere divertita.

In altre parole, il casco le ha donato la sicurezza necessaria per prendere coraggio e fiducia in se stessa. Se vuoi provare anche tu, qui ci sono i caschetti che ho testato!