Dispositivi antiabbandono: cosa prevede la legge, perché sono stati introdotti e quali scegliere?

I dispositivi antiabbandono sono sviluppati a tutela della sicurezza dei bambini in auto, aspetto fondamentale che ciascun genitore dovrebbe prendere in considerazione prima di iniziare qualsiasi tragitto stradale, anche se molto breve. 

Leggere sulla carta stampata o su news online di bimbi piccoli dimenticati in auto sotto il sole o al freddo, è ormai diventato usuale e i dispositivi in questione sono pensati proprio per evitare le peggiori conseguenze, grazie ad un sistema in grado di segnalare la presenza a bordo del pargolo. 

Dal 6 marzo 2020 i dispositivi antiabbandono dei bambini in auto sono diventati obbligatori, ma non tutti sono ammessi e non sono contemplate nemmeno le soluzioni prodotte artigianalmente. 

Quelli regolari devono avere l’omologazione e rispettare le normative vigenti, chiaramente espresse dal legislatore e dagli stessi produttori. 

A dire la verità l’obbligo è stato sancito già negli ultimi mesi dello scorso anno, ma una serie di ritardi ha portato ad una proroga che trova solo in questi giorni la piena attuazione. 

Chi verrà trovato non regola è soggetto a sanzioni.

Dispositivi anti-abbandono: i più venduti

Cosa prevede la legge e cosa si rischia?

Il nostro Paese è il primo che a livello mondiale ha emesso una legge apposita contro la dimenticanza dei bambini in auto, imponendo il dispositivo antiabbandono a coloro i quali viaggiano con bambini di età inferiore ai 4 anni (Legge Salva Bebè). 

Parimenti l’obbligo è anche per tutte quelle persone che trasportano bambini, quindi eventualmente anche nonni, amici, zii e parenti vari, non solo i genitori. Se ad esempio il nonno, andando a fare la spesa, dovesse portare il nipotino di 3 anni in auto, dovrà dotarsi del dispositivo. 

Sia chiaro che il solo sistema di allarme non è sufficiente: serve anche il seggiolino per il trasporto dei bambini come previsto dalla normativa vigente.

Il decreto relativo all’antiabbandono era già pronto nel corso dello scorso anno e infatti la pubblicazione ufficiale risale al mese di ottobre 2019, ma ritardi burocratici dovuti a rallentamenti produttivi dei sistemi e alla difficoltà di definire ed emettere le linee guida relative alla omologazione, ne hanno ritardato l’attuazione.

La legge prevede che il dispositivo antiabbandono deve essere in grado di emanare autonomamente un segnale in presenza di un bambino di età inferiore a 4 anni seduto in auto nel suo seggiolino, senza che il meccanismo venga attivato manualmente da parte di alcuno.

In buona sostanza il sistema si attiva automaticamente nel momento in cui il bimbo viene fatto accomodare nel suo dispositivo di ritenuta a norma di legge. Il segnale acustico, rilevato dal guidatore, indica il corretto funzionamento dello strumento e la sua attivazione. 

Quando questo entra in azione, l’allarme deve essere sia acustico che visivo e deve essere percepito non solo internamente al veicolo, ma anche al suo esterno. 

Siccome il dispositivo funziona a batteria, il sistema deve essere in grado di segnalare lo stato della carica in modo che i genitori siano avvisati e provvedano quanto prima alla sostituzione o alla ricarica in caso di necessità. Inoltre il sistema può attivare una comunicazione mobile, inviando sms sugli smartphone dei genitori, informandoli della presenza in auto del bambino.

Coloro i quali verranno trovati in auto con un bambino di età non superiore a 4 anni e sprovvisti del dispositivo richiesto e obbligatorio, incorreranno in quanto previsto dall’art. 172 del C.d.S. che determina una sanzione variabile tra 81 € e 326 €, oltre alla decurtazione dei punti sulla patente (-5 punti). 

Qualora il soggetto venga successivamente colto nella medesima situazione e nuovamente trovato privo del dispositivo, scatta la sospensione della patente per un tempo di 15 giorni (che potrebbe poi prolungarsi fino a 60 giorni), poiché la mancanza viene interpretata come un comportamento reiterato contro la legge.

Quando si rischia? La risposta è semplice e non ammette ignoranza. 

La sanzione scatta nel momento in cui durante il controllo delle forze dell’ordine e in presenza di un bambino in auto, il sistema antiabbandono non è presente, non è collegato o non è funzionante. Inoltre è punibile colui il quale ha un sistema non omologato o che non è conforme a quanto richiesto dalla legge. 

Deve pagare la multa anche chi ha un sistema che non è compatibile con il seggiolino e non è autorizzato dal produttore. 

Le forze dell’ordine potrebbero anche chiedere la verifica del funzionamento del sistema: se non fosse attivato in presenza di bimbi a bordo eleveranno la contravvenzione.

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Perché sono stati introdotti i dispositivi antiabbandono?

Dimenticare il bambino in auto pare sia una situazione più diffusa di quanto si potrebbe pensare, soprattutto in America, ma casi simili sono registrati anche in Italia.

Le motivazioni possono essere differenti: dalla semplice amnesia dovuta ad uno stress emotivo, fino al prolungarsi di un impegno che si credeva occupasse minor tempo, o al susseguirsi di momenti difficile da gestire. 

Ci sono poi soggetti che patiscono un problema di amnesia temporanea, motivo per il quale perdono pure la consapevolezza di avere un bambino in auto (soprattutto se piccolo e magari dormiente nel più assoluto silenzio). 

Quest’ultima è una vera patologia che colpisce diversi adulti.

L’introduzione dei dispositivi vuole ridurre il fenomeno delle dimenticanze e delle morti dei bebè dimenticati in vettura. 

Sono diversi gli episodi di decessi a causa di eccessivo calore o di freddo particolarmente pungente. Il piccolo che si trova chiuso in auto, legato nel proprio seggiolino, sotto il sole cocente per diverse ore con la temperatura interna che arriva a superare comodamente i 55°C, non resiste molto tempo in vita. 

Lo stesso può avvenire in inverno, con condizioni climatiche gravose (ci sono luoghi in Canada dove le temperature arrivano fino a -35°C, ma anche in Italia, in determinate località, non è inusuale affrontare -15°C).

Come funzionano il dispositivi antiabbandono bambini in auto?

Dispositivi antiabbandono: quali scegliere

Il seggiolino comunica con l’adulto attraverso una app per smartphone mediante un collegamento bluetooth. 

Come si sa, questa tecnologia di connessione senza fili ha una certa portata (solitamente 10 metri).

Nel momento in cui il conducente si dovesse allontanare dal veicolo, l’allarme scatta e segnala la presenza in vettura del bimbo. 

Il sistema è piuttosto intuitivo e semplice, al punto che anche le persone meno propense alla tecnologia possano facilmente apprenderne il funzionamento. 

Anche l’attivazione è immediata: sotto la pressione del peso del bambino, il sensore attiva il seggiolino e invia un segnale alla applicazione.

Dispositivi più evoluti sono in grado anche di inviare sms a numeri di telefono preinseriti in modo che qualora si fosse in una zona non coperta dalla rete dati per ricevere le notifiche push dalla app, si può leggere il messaggio e tornare all’auto per riprendere il bambino dimenticato.

Come scegliere il dispositivo corretto

Appurato l’obbligo di dotarsi del dispositivo, i genitori possono scegliere tre differenti tipologie in base al tipo di installazione.

1) Allarme integrato nel seggiolino

I moderni dispositivi di ritenuta (seggiolini) hanno incluso l’allarme antiabbandono senza la richiesta di accessori da acquistare separatamente. In pratica un sensore applicato direttamente nella seduta rileva la presenza del bambino e attiva il sistema. In questo caso è lo stesso produttore che integra il sistema all’interno del seggiolino.

2) Allarme indipendente

Il dispositivo può essere acquistato separatamente per adeguare i modelli di seggiolini già presenti sul mercato che ne sono sprovvisti. In questo caso il dispositivo viene solitamente appoggiato tra il sedile e il seggiolino per rilevare la presenza, oppure direttamente su quest’ultimo, a patto che non pregiudichi la sicurezza del bambino.

3) Allarme integrato nell’auto

Non è da escludere che entro breve il sistema antiabbandono sarà integrato nella dotazione dell’auto.

Bonus per i dispositivi anti-abbandono

Il governo ha stabilito un bonus di 30€ per l’acquisto dei seggiolini dotati di dispositivo anti-abbandono bambini, un motivo in più per mettersi a norma e tutelare la sicurezza in auto dei piccoli e cancellare la possibilità di eventuali rimorsi di coscienza da parte dei genitori o di coloro che dimenticano i bambini in auto, esponendoli al pericolo di morte.

Dispositivi anti-abbandono: alcune domande dei genitori

E se dimentico il cellulare a casa?

Le app collegate ai dispositivi anti-abbandono sono installabili in molteplici cellulari: quindi quando suona l’allarme suona in tutti i cellulari in cui è installata l’app associata al dispositivo anti-abbandono del tuo bimbo.

Ma come faccio a dimenticare mio figlio in auto?

Rispondiamo con un commento di una mamma iscritta al blog che ha appena acquistato il dispositivo: “Io l’ho acquistato qualche giorno fa. E sono contenta di averlo fatto, perché siamo esseri umani, si sbaglia, anche se non dovrebbe accadere, ma con la vita frenetica e lo stress l’errore e la dimenticanza è dietro l’angolo!”.

Cerchiamo di metterci nei panni dell’altro: ci sono situazioni di mamme sole con molti figli, di genitori che lavorano tutto il giorno e devono gestire bimbi completamente da soli perché i nonni non ci sono più o sono lontani. 

Questi genitori sono soggetti a molto stress e – anche se sembra una cosa lontanissima dal nostro immaginario – posso davvero avere amnesie così grandi…

Ma un dispositivo wireless sotto il sedere di mio figlio gli fa bene?

Le onde wireless di questi dispositivi sono davvero basse, considerando che si tratta di bluetooth all’interno di un’auto.

I router di casa hanno onde wi-fi ben più alte e potenti.