Covid-19, quali sono i diritti dei bambini?

In piena emergenza Coronavirus e in base a ciò che ci attenderà nel prossimo futuro molti si chiedono se i bambini abbiano o meno il diritto di conoscere la realtà. Non si parla ovviamente di diritti legali, ma è necessario che i ragazzi e i più piccoli siano al corrente dell’emergenza stessa? I genitori è giusto che li rendano consapevoli sia del pericolo che possono correre, sia delle attenzioni da prendere? E’ loro diritto essere informati sulle precauzioni più importanti alle quali dovranno attenersi e agli atteggiamenti che saranno da adottare nelle fasi successive alla gestione del pericolo contagio Covid-19? La risposta è sicuramente affermativa: il primo diritto dei bambini è conoscere le norme comportamentali da tenere fuori casa e spetta ai genitori trasferire loro le informazioni nei modi ritenuti più giusti, senza infondere panico e senza minare la tranquillità dei più piccoli. Sono i medici stessi che consigliano maggiore attenzione, soprattutto verso i bambini più deboli e fragili, con problematiche particolari e anche il Governo si presume possa adottare una politica maggiormente protezionistica verso i bimbi.

Le necessità dei bambini durante l’emergenza

In vista delle misure di sicurezza per contenere il virus, una serie di attività normalmente svolte sono state proibite. Uscire a giocare al parco, fare delle lunghe passeggiate in città o nei boschi è vietato, ma ci sono anche delle conseguenze che vanno tenute in considerazione in un contesto di emergenza. Se il bambino, dopo un mese in cui non esce di casa, rimane molto tempo davanti alla tv o al computer, potrebbe sviluppare un senso di noia e demotivazione che potrebbero a loro volta interferire con il suo umore e con la sua psiche, palesando insofferenza e nervosismi nelle sue piccole attività quotidiane. Per questo, chi non può beneficiare di un piccolo giardino, delle brevi passeggiate nei dintorni (rimanendo nei paraggi di casa nel raggio di 200 metri come espresso dal decreto) rappresentano buone opportunità per “evadere” qualche minuto. Dopotutto fare il giro dell’isolato con il proprio cagnolino è ammesso.

Il diritto all’istruzione e al sostegno

Un altro loro diritto è avere la possibilità di continuare a migliorare il proprio grado di istruzione. Con le scuole chiuse il passo più sensato e importante è stata la scelta di proseguire le lezioni online, non solo per portare a termine i programmi scolastici, ma anche per tenere i ragazzi impegnati nella loro “professione” e sempre attivi, soprattutto dal punto di vista mentale. Il bambino deve essere consapevole che non sta vivendo un periodo di vacanza. Ci sono, inoltre, famiglie più in difficoltà rispetto alle altre, le quali vivono in appartamenti o case completamente isolate, difficili da raggiungere o hanno bambini affetti da gravi malattie e disabilità. La disponibilità di figure professionali vicine all’infanzia possono fornire un importante aiuto durante questo difficile periodo d’isolamento. Baby sitter, psicologi, assistenti sociali non sempre sono autorizzati alla presenza in casa, ma le tecnologie di oggi favoriscono un contatto videotelefonico. Non sarà la stessa cosa, ma il bambino non perderà un suo punto di riferimento a cui era abituato.

Il ruolo dei genitori nei diritti dei bimbi

E’ bene non lasciare da soli i propri piccoli: un ruolo fondamentale ce l’hanno i genitori. Il benessere psicofisico del genitore si riflette sul benessere del bambino, per questo le mamme e i papà che hanno la possibilità di stare vicini ai propri figli devono raccontare a loro la situazione con positività, creando nuove attività da fare in casa e perché no anche all’aria aperta, per tempi brevi e seguendo tutte le norme di sicurezza. Il bambino deve sapere ciò che sta vivendo e perchè. Il periodo potrebbe essere un’occasione per sviluppare nuove cose e nuovi progetti insieme, coinvolgendo il piccolo il più possibile. Scegliere insieme la mascherina e i guantini, giocare insieme, seguirlo nei compiti o nei suoi hobby (ad esempio la musica), sono momenti importanti che favoriscono nel soggetto la comprensione delle difficoltà del momento. L’obiettivo principale dei genitori deve essere quello di rendere consapevoli i propri bambini che in situazioni come queste non è possibile più giocare come prima, ma è necessario proteggere sé stessi e soprattutto gli altri. Ci si può comunque divertire con altre attività casalinghe o in modi diversi, insieme alla propria famiglia. Il bambino ha diritto al suo divertimento, ai suoi spazi, ma anche a conoscere la realtà.

Che effetti hanno i bambini reduci dalla emergenza Covid-19?

Una importante istituzione, ossia lo stesso Comitato dell’ONU, ha preso in considerazione molti degli effetti negativi che i bambini di tutto il mondo potrebbero avere se l’emergenza non venisse loro comunicata nei modi corretti e presa con le giuste misure. Il problema principale di questa situazione riguarda le tempistiche delle restrizioni, dato che in molte zone sono state imposte limitazioni per lunghi periodi. Questo ha comportato delle difficoltà nei bambini i quali si sono sentiti improvvisamente isolati, come fosse per loro una “inspiegabile punizione” con effetti poco positivi dal punto di vista psicologico e comportamentale. Secondo il Comitato, ogni Stato deve prendere le giuste precauzioni, ma solo se ritenute necessarie, cercando di non creare ulteriori rallentamenti o danni sociali, che vadano anche minare la salute psicofisica dei più piccoli. Per questo, nello stabilire le nuove normative allo scioglimento del lockdown, gli Stati devono considerare i diritti dei bambini, i quali hanno bisogno di ricreazione e di attività ulteriori, anche all’aperto, ma con i giusti controlli. Per il Comitato dell’ONU è anche importante garantire beni e servizi sanitari e alimentari per tutte le famiglie che dimostrino di avere difficoltà di spostamento, finanziarie o di salute. Quindi anche i medici e i pediatri dovranno dare disponibilità in caso di complicanze di salute. Ci sono delle famiglie con all’interno dei casi problematici di difficile gestione, con bambini disabili e la troppa permanenza in casa potrebbe destare delle vere e proprie complicazioni psicofisiche anche quando le “normale” vita potrà riprendere. In questo caso, ogni comune dovrebbe agire per tutelare e aiutare questi bambini e le loro famiglie.

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Consigli utili per i più piccoli

Diritto dei bambini è conoscere le nuove norme di comportamento nella cosiddetta Fase 2, per meglio applicare le indicazioni anticontagio da Coronavirus. Esistono dei piccoli comportamenti che ogni genitore può elencare ai propri figli per renderli consapevoli della situazione, illustrando inoltre come si devono comportare in base alle attività che dovranno svolgere, anche in forma simpatica. Ci sono sono mamme e papà che usano i disegni, c’è chi compone filastrocche e anche chi elenca semplicemente sotto forma di lista della spesa delle piccole regole che ogni bambino sarà tenuto a rispettare durante l’emergenza. I modi possono essere diversi, ma un metodo tra i più impiegati richiede di responsabilizzare il bambino, parlandogli apertamente e rivolgendosi direttamente a lui. Ecco come:

  • Se devi uscire, usa sempre la mascherina e i guantini in luoghi chiusi, ma non gettare nulla a terra dopo l’uso;
  • Se non hai lavato le mani, non metterle nè in bocca, nè sul viso;
  • Se sei andato in bagno oppure devi fare una piccola pausa merenda durante il tuo pomeriggio, ricorda sempre prima di lavarti le mani;
  • Come si lavano le mani i bravi bambini? Semplice, apri il rubinetto e metti le tue mani sotto il getto d’acqua, poi prendi il sapone e strofina per bene sia il palmo, sia il dorso delle tue manine per un minuto, magari canta pure una canzoncina che ti piace. In seguito sciacquale per bene e poi asciugati con un piccolo panno pulito.

Ecco alcuni saponi adatti per la mani dei più piccoli:

Save the Children e i diritti dei bambini

Sono passati 30 anni dall’adozione di quella convenzione che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Adottata nel 1989, l’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991. Save the Children ha creato un esperimento sociale dove alcuni bambini hanno messo alla prova i propri genitori interrogandoli sui loro diritti..come avranno risposto? https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=qLZhqz_ywXM&feature=emb_logo